Indice dei contenuti
Tieniti pronto a conoscere o ripassare delle strategie di digital marketing che non invecchiano mai, che puoi applicare da subito per ottenere grandi risultati.
Se stai leggendo questo articolo probabilmente sai già che non puoi fare a meno del digital marketing per promuovere la tua attività. O almeno sai che se non lo fai, lasci soldi sul tavolo.
Ma saperlo non basta. La verità è che non sai da dove cominciare. Ci sono troppe possibilità e non c’è certezza del ritorno sull’investimento. In più come si fa a stare dietro a Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, la SEO, gli algoritmi che cambiano e tutto il resto?
Bene, la buona notizia è che anche se tutto questo ti sembra impossibile da dominare e non sai dove mettere le mani, ci sono delle strategie di digital marketing che non invecchiano. Queste strategie sono la base sulla quale si costruiscono tattiche e campagne e rimangono fondamentali anche se cambia la tecnologia, le mode e il mercato.
In questo articolo te le spieghiamo e ti diamo le informazioni di base su ognuna di esse. Alla fine della lettura lascia un commento e facci sapere se ne hai tratto qualcosa di utile per la tua attività.
Se ci pensate internet senza contenuti non esisterebbe. E oggi un’azienda che non produce contenuti, in modo continuativo e strategico è invisibile.
Tutto quello che facciamo quando stiamo su internet è consumare contenuti, che siano testi, video, audio, immagini statiche. Il contenuto è alla base di internet.
Vi dovete mettere l’anima in pace e fare una strategia di produzione dei contenuti, che porterà la vostra attività sotto gli occhi di tanti vostri potenziali clienti.
Infine non dimenticare che il tuo obiettivo deve essere quello di informare e educare i tuoi interlocutori, idealmente risolvendo un loro problema importante. Solo così potrai guadagnare la loro fiducia, dando qualcosa prima di ricevere.
Se hai ancora bisogno di convincerti che il content marketing è fondamentale per la tua azienda, puoi anche leggere questo articolo.
Lo so, lo leggi da tutte le parti. Devi definire chi è il tuo cliente ideale o la buyer persona. Ti dici sempre che devi fare questo lavoro, empatizzare con il tuo cliente per capire chi è e come creare o offrire in modo più efficace i tuoi prodotti. Ma non lo fai mai. Perché hai altre priorità.
Ti do una bella notizia: se non lo fai perdi soldi. Se non lo migliori con il tempo perdi soldi.
Sì, è proprio così: definire il tuo cliente ideale fa sì che tu lo possa trovare, instaurare un rapporto e in ultima analisi offrirgli la migliore soluzione ai suoi problemi. Quindi fai questo esercizio. In un’ora di brain storming già sarai ad un livello superiore di consapevolezza. Prima di tutto analizza i tuoi attuali clienti. Chi è tra loro che ti da meno problemi, che sposa il tuo brand con più entusiasmo, che è pronto a raccomandare il tuo prodotto ai suoi amici e colleghi? Quali caratteristiche ha? Quanti anni ha? Ha figli? È lui il decision maker? Come passa il suo tempo? Cosa legge? Cosa pensa e cosa dice?
Scrivi, prendi appunti, chiedi ai tuoi colleghi, ai tuoi subordinati, parla con i tuoi clienti e alla fine tutto questo ti premierà.
Ora che sai con chi parli, devi toccare le sue corde, entrare in contatto con lui. Come si guadagna l’attenzione delle persone da quando c’è il mondo? Raccontando storie.
L’uomo lo ha sempre fatto e sempre lo farà. Ci piace sentire le storie perché ci fanno entrare in contatto con noi stessi e ci offrono la prospettiva del cambiamento. Muovono i nostri sentimenti e abbassano le nostre difese emotive. E per il nostro scopo ci fanno veramente apprezzare qualcosa. Ebbene sì di sapere quanto siete bravi e belli, cosa avete fatto e quanto è migliore della concorrenza il vostro prodotto, in linea di massima non gliene frega niente a nessuno. Le persone non scelgono con la ragione, scelgono con il cuore. È quello che dovete toccare, quindi raccontate la vostra storia come si deve, datele valore, entrate nella conversazione che avviene nella testa dei vostri clienti, fate in modo che si ricordino di voi.
Il blog. Vi sembra una cosa anni ’90, ‘2000? Forse, ma anche Google è nato in quegli anni e non mi sembra che se la passi male. Il blog dell’azienda è semplicemente un contenitore, dove con continuità e maestria pubblicherete contenuti utili per i vostri potenziali clienti e clienti attuali. Perché farlo? Semplicemente perché non ne potete fare a meno. Oggi ogni persona, professionista, azienda è anche un media più o meno grande. E se a livello personale si può fare a meno di comunicare con il mondo, a livello aziendale, se dovete fare conoscere i vostri servizi o prodotti, invece non potete farne a meno. Cosa mettere nel blog? Tutto quello che producete in termini di contenuti. Articoli, testi, video, documenti, audio. Poi ognuno di questi media vivrà anche in altri contenitori. Probabilmente il video sarà pubblicato su Youtube e Facebook, l’audio avrà un suo spazio in un podcast, etc… Ma il blog è tutto vostro. È uno spazio che controllate completamente dove potete gestire in modo super efficace le interazioni con il vostro pubblico di riferimento.
Scrivere articoli su altri blog o siti di prodotti che stanno nella tua stessa nicchia di mercato o che si rivolgono al tuo stesso target, è molto utile per il tuo business. Infatti puoi ottenere diversi benefici: aumenti la tua audience raggiungendo utenti che ancora non ti conoscono, guadagni link (ottimo anche per la SEO) e traffico verso il tuo sito, fai rete con altre realtà simili alla tua, stimoli la discussione e il passa parola intorno alla tua offerta.
Il guest posting non è facilissimo da fare perché devi guadagnare la fiducia dei blog o dei siti dove vuoi che vengano ospitati i tuoi contenuti, e poiché sono siti di qualità, questi ricevono tantissimi richieste.
Quanto tempo è che ti dicono che il video soppianterà il testo nel web? Tanto. Anche se non sarà così, il video rappresenta una enorme opportunità per aumentare l’attenzione verso i tuoi prodotti. Il video è immediato, amplia le possibilità comunicative aumentando i sensi coinvolti nella fruizione dei tuoi contenuti. Devi però tenere presente che non tutti i contenuti sono adatti e che ci sono persone che preferiscono la forma scritta. Quindi è un mezzo che spesso si aggiunge e non sostituisce il testo scritto.
Il video è ottimo per contenuti dove le immagini in movimento sono essenziali, per tutorial, recensioni. Per spiegare con poche immagini concetti nuovi. Per i corsi e la formazione.
I webinar sono una forma di video che ha avuto un successo enorme negli ultimi anni. Contrazione di web e seminar, rappresentano delle opportunità per mettersi in contatto con la tua audience in un modo estremamente efficace. Puoi fare webinar per introdurre il tuo prodotto, parlare di alcune sue caratteristiche specifiche, per parlare e informare riguardo a temi che possono aiutare i tuoi clienti a capire i vantaggi di acquistare dalla tua azienda.
Per finire, rappresentano un’occasione per promuovere il tuo brand e raccogliere nuovi contatti, infatti ogni webinar è anche un mini-evento su cui puoi fare comunicazione.
La cara vecchia radio doveva essere morta e sepolta a vedere tutti i mezzi che sono venuti fuori negli ultimi decenni. Eppure, ancora oggi, gode di ottima salute perché la possibilità di ascoltare contenuti invece che leggerli o guardarli ha molti vantaggi. Primo tra tutti la possibilità di poterlo fare mentre si usano gli occhi per fare altre cose, tipo camminare o guidare. Il podcast è una via di mezzo tra il blog, dove vengono prodotti contenuti in continuazione e la radio.
Altri vantaggi sono il fatto che contenuti creati per l’ascolto arrivano in modo molto efficace al nostro cervello (vi ricordate la storia della buonanotte?). In più sono un’ottima forma di intrattenimento oltre che di informazione. Rispetto alla radio, inoltre, vi danno la possibilità di ascoltare quello che volete quando volete.
Bene. Avete fatto un bel po’ di lavoro per scrivere un ottimo articolo, mettere su un webinar o un podcast. E ora? Chi vi legge, chi vi ascolta? Se non fate qualcosa per promuovere i vostri contenuti, probabilmente nessuno. Infatti per quanto Google e co. scandaglino in continuazione il web per indicizzare e trovare nuovi contenuti interessanti, le probabilità che i vostri nuovi contenuti ottengano visibilità facilmente è molto bassa. E qui entra in gioco la promozione e la distribuzione dei contenuti, in gran parte oggetto dei prossimi paragrafi.
In poche parole, i vostri contenuti non si auto-promuovono.
Quindi datevi da fare.
Sì ok i social la fanno da padrone, il video è onnipresente, l’instant messaging e i chat bot sono pervasivi. E la cara vecchia email?? Se non te ne fossi accorto è ancora viva e vegeta e in ambito professionale è ancora lo strumento di comunicazione più importante.
Pensi che l’email marketing non sia efficace perché è solo pubblicità mandata a destra e a sinistra senza criterio? Allora non hai capito niente.
L’email marketing è potentissimo perché è uno strumento di comunicazione diretto che si svolge in uno degli ambiti più privati e preziosi dal punto di vista professionale: la inbox.
Ma va fatto come si deve. Primo: la mailing list deve essere composta da indrizzi di persone (prima che clienti o potenziali clienti) che hanno chiesto di ricevere comunicazioni da te, perché sanno che puoi fornire loro valore. Secondo: devi segmentare la tua lista e mandare informazioni rilevanti alle persone giuste e al momento giusto.
La mailing list per un business è uno degli asset più importanti. La possiamo chiamare lista di contatti, database, lead nel CRM ma il principio è lo stesso. Questa lista generalmente è formata da contatti di persone che hanno interagito con te, il tuo sito, i tuoi contenuti o che hanno già acquistato prodotti da te. In modi diversi questi contatti sono il cuore pulsante del tuo business. Devi fare il possibile per fare crescere la lista, tenerla in ordine e aggiornata.
Uno dei modi più utilizzati ed efficaci per raccogliere informazioni di contatto sui tuoi potenziali clienti è quello di offrire loro dei contenuti molto specifici e di valore in cambio dei quali ti daranno disponibilità ad essere contattati. L’unico modo di far funzionare questo meccanismo è di impostare lo scambio in termini di valore. Primo: i contenuti che offri devono realmente fornire valore. Questo valore risiede nell’unicità dei contenuti e nella loro utilità. Ad esempio per un vostro potenziale cliente può essere molto utile una breve guida (breve qui è un valore perché la rende facilmente consultabile e digeribile) su come capire la qualità del tipo di prodotti che voi offrite in modo oggettivo e senza favorire in modo evidente i vostri
Secondo: una volta ottenuto il contatto lo devi usare con rispetto. Se un utente te lo ha lasciato è perché pensa che tu puoi fare qualcosa per lui. Se lo usi per mandare comunicazioni generiche, non personalizzate e insignificanti perderai la sua fiducia o, ancora peggio, guadagnerai la sua ostilità.
Perché la tua lista di contatti continui ad fornirti infinite possibilità di migliorare e far crescere il tuo business devi trattarla con il giusto rispetto. Devi inviare i messaggi giusti al momento giusto. Cosa vuol dire? Che la tua lista non è composta da contatti che hanno le stesse caratteristiche e che sono interessati alle stesse cose. Ad esempio puoi avere persone che hanno semplicemente espresso interesse per alcuni dei tuoi contenuti, oppure persone che hanno acquistato alcuni dei tuoi prodotti. Quindi è fondamentale segmentare la tua lista attribuendo specifiche caratteristiche alle diverse tipologie di contatto. Per questo ti può essere estremamente utile usare un CRM o Customer Relationship Manager.
Se la tua lista è in ordine, piena di contatti realmente connessi con te e il tuo business, per inviare i contenuti giusti al momento giusto lavorare solo manualmente può essere proibitivo.
Ci sono diversi modi di automatizzare i diversi processi legati all’email marketing attraverso il
Le applicazioni che ti permettono di segmentare la tua lista in base ai comportamenti dei tuoi utenti e di inviare sequenze di email sono tantissime. Il nucleo di tutto è sempre il tuo CRM o database di contatti.
La SEO letteralmente è l’ottimizzazione per i motori di ricerca. In poche parole fare in modo che il tuo sito si veda tra i risultati organici (non a pagamento) quando un vostro potenziale cliente sta cercando qualcosa che voi vendete. Fino a qui sembra facile.
I problemi in realtà sono tanti. Primo fra tutti il fatto che per ogni query (richiesta al motore di ricerca) ci sono solo 10 posti disponibili in prima pagina (e dalla seconda in poi non clicca nessuno). Secondo molto spazio della pagina è occupato dagli annunci a pagamento e questo è vero sia sul desktop che sul mobile.
Ma tolti questi e altri problemi la SEO è ancora una tattica fondamentale per generare traffico verso il tuo sito. Magari non starai al primo posto per le parole più ricercate ma se sei bravo e se definisci nel modo corretto il tuo cliente ideale puoi avere un bel po’ di traffico per keyword secondarie o di nicchia associate una forte propensione all’acquisto.
Le parole chiave (keywords) o le frasi chiave (key phrases) sono le parole, contenute e valorizzate nei vostri articoli, video, post, guide che fanno sì che il vostro sito venga mostrato nei risultati dei motori di ricerca quando gli utenti fanno delle ricerche utilizzando determinate richieste.
Prima abbiamo parlato del profilo del tuo cliente ideale. Questo profilo è fondamentale anche in questo caso, perché è questo profilo che ti permette di definire quali saranno le parole che vengono usate dai tuoi clienti per cercare quello che tu offri. In particolare le parole o le combinazioni di parole andrebbero individuate in base a quanto esprimono o meno un intento di acquisto. Spesso infatti ci sono essere parole chiave che non sono allineate al percorso di acquisto ma che sono informazioni generiche. Ad esempio è molto diverso se un utente cerca “avvocato” (le motivazioni potrebbero essere molto vaghe, tipo studiare da avvocato, chi è l’avvocato) oppure “avvocato per consulenza divorzio”. Nel primo caso non si sa bene perché l’utente stia effettuando una ricerca, nel secondo caso l’utente cerca un avvocato perché ha bisogno di una consulenza. Lo stesso ragionamento può essere applicato a qualunque cosa voi offriate o vendiate. In poche parole devi sapere cosa cercano le persone prima di ottimizzare il tuo sito per quella ricerca.
Mentre fino a qualche anno fa bastava inzeppare un articolo della parola chiave per riuscire a posizionarlo decentemente oggi questo non vale più. Oggi la cosa più importante è la qualità e l’unicità del tuo articolo. Devi scrivere informazioni utili, uniche e leggibili. Generalmente con un linguaggio semplice diretto e chiaro.
La fruizione di un contenuto volto a risolvere un problema o fugare un dubbio non è la stessa di un contenuto di intrattenimento. E a meno che tu non stia nel business dell’intrattenimento, non è intrattenere i tuoi utenti il tuo scopo ultimo. Il tuo scopo ultimo è vendere i tuoi prodotti, questo è il motivo per cui stai leggendo questo post.
Parte del lavoro di ottimizzazione riguarda aspetti tecnici del tuo sito.
In particolare:
Eviterò di entrare troppo nel dettaglio. In questa sede mi limiterò a focalizzare l’attenzione su un paio di aspetti.
La qualità e la quantità di backlink (ovvero di link che puntano al tuo sito) è ancora un parametro importantissimo per il posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca.
Da questo grafico si può apprezzare come ci sia una forte correlazione tra il numero di backlink e la posizione di una pagina nei risultati di Google.
Dicevamo quantità e qualità. Ogni singolo link è come un voto alla tua pagina. Se il sito che contiene il link ha un alto ranking (punteggio) il voto ha più valore. Di converso se il sito ha un basso ranking il voto vale poco.
Per ottenere link di qualità è fondamentale pubblicare contenuti validi e di qualità. Un altro aspetto fondamentale che devi considerare è quello di stabilire relazioni reali con le persone che stanno dietro i siti su cui vorresti link verso il tuo sito. Puoi stabilire queste relazioni in diversi modi: dal vivo agli eventi, via email, fornendo qualche tipo di aiuto (ad esempio segnalando degli errori o delle imperfezioni sul loro sito), interagendo sui social media.
Se ti chiedi qual è l’obiettivo di una campagna di digital marketing, 9 volte su 10 questo è rappresentato da qualche tipo di conversione. Può essere un acquisto, una registrazione, l’inserimento del contatto da parte del tuo potenziale cliente.
Quindi ti dovresti chiedere se investi abbastanza tempo nel migliorare le conversioni sul tuo sito.
Infatti spesso questa risulta un’attività più economica rispetto a quella di inviare più traffico sia questo ottenuto tramite la SEO o tramite campagne a pagamento.
L’attività di ottimizzazione riguarda generalmente l’aspetto grafico del sito ma include anche interventi sul copywriting e la disposizione delle call to action.
Tutti sono consapevoli dell’importanza del web design per trattenere e rendere l’esperienza utente piacevole e memorabile. Ma non è solo una questione estetica. Il design deve indirizzare l’utente, fargli capire quali sono le azioni più importanti da compiere e dove può rapidamente trovare quello che cerca.
Spesso è una questione di togliere invece che aggiungere. Troppe opzioni tra cui scegliere lasciano l’utente spiazzato e incapace di prendere rapidamente una decisione. Questo si traduce nel visitatore che abbandona il tuo sito e difficilmente tornerà ancora.
Un’azione da origine ad un’altra azione in una catena che deve portare alla conversione. Più è chiaro questo percorso meno utenti perderai per strada e maggiori saranno le tue vendite.
Ebbene sì la cosa più importante dei tuoi testi sono i titoli. Si stima che il titolo viene letto mediamente 10 volte in più del testo sottostante. Se il titolo non è accattivante e convincente, l’utente difficilmente farà la fatica di leggere la prima riga del tuo testo e la sua attenzione verrà rivolta altrove. Il titolo deve essere forte, memorabile, colpire al punto ed essere della giusta lunghezza. Leggi questo articolo su come scrivere titoli memorabili.
Si stima che un utente si fa un’idea se quel sito gli sarà utile o meno in due secondi da quando vi atterra la prima volta.
In questo tempo gli elementi che intervengono sono molti. La disposizione del testo, i colori, la presenza di elementi rassicuranti, le parole che vengono visualizzate.
Uno di questi elementi fondamentali è la call to action. È presente in modo chiaro e subito riconoscibile un invito all’azione? Un’esortazione a fare un’azione specifica e riconoscibile?
Questo elemento che può essere un pulsante, un’immagine, un riquadro o del semplice testo non solo spinge l’utente a fare qualcosa ma gli rende chiaro qual è l’obiettivo del sito.
Se la call to action mi dice: “scopri di più”, capisco che posso trovare le informazioni che cerco riguardo al prodotto di cui parla il sito. Se la CTA mi dice: “compra”, capisco che sono arrivato dove posso comprare e non esiterò a cliccare per scoprire prezzi e offerte. Le possibilità sono infinite: “richiedi informazioni”, “richiedi preventivo”, “mettiti in contatto”, “configura la tua auto”, etc…
Insomma, una pagina senza CTA, è una pagina senza senso (un po’ forte come affermazione, ma ce la possiamo permettere: non stiamo qui a pettinare le bambole).
Come esseri umani siamo tutti un po’ pecoroni. Ad esempio in questo bellissimo video vediamo che non è il primo che fa qualcosa di straordinario che crea seguaci, ma generalmente è il primo seguace che crea a sua volta seguaci. In poche parole tendiamo a fare le cose che fanno gli altri e difficilmente facciamo qualcosa per primi.
Per questo è molto importante che sul tuo sito aggiungi dei testimonial, ovvero personaggi più o meno famosi che rendono credibile quello che hai da offrire. In generale se qualcuno vede che altri ti apprezzano e più disposto ad apprezzarti.
Oltre ai testimonial altri fattori determinanti sono ad esempio il numero di like su Facebook o il numero di follower.
Tendiamo spesso a dare giudizi o fare supposizioni sulla nostra esperienza. Benché questo sia molto utile, spesso questa stessa cosa ci porta fuori strada. Quindi dovresti sempre diffidare delle supposizioni, soprattutto quando si tratta di web e di sconosciuti che arrivano sul tuo sito.
È meglio il pulsante blu o il pulsante rosso? A priori non lo sai, incidono troppi fattori. Dovresti testare le due possibilità e vedere qual è quella che funziona meglio.
Questo tipo di test in cui provi due soluzioni alternative contemporaneamente si chiama A/B test o split test. Il meccanismo è che se arrivano mille visitatori sul tuo sito, a cinquecento di questi mostri un tipo di pulsante, agli altri cinquecento un altro tipo. Poi misuri e vedi quale pulsante “converte” meglio.
Tutti stanno sui social media. Ma oggi dire social media in generale non vuol dire molto. Ogni social ha il suo tipo di utenza ed è più adatto a promuovere certi prodotti invece che altri.
In più i social stessi cambiano in continuazione. Per esempio Facebook ha cambiato di recente il suo algoritmo
Certo, i social media sono un ottimo modo per comunicare con il pubblico esistente, ma la visibilità e la comunicazione non sono sufficienti per far crescere un marchio o un’azienda. Hai bisogno che le persone condividano le tue cose con i loro amici (e amici di amici e amici di amici di amici)!
Ma come fai a convincere i tuoi attuali follower a condividere il tuo marchio o la tua attività con i loro follower? La prima risposta è: Contenuto. E la seconda risposta è: Contenuto Eccellente.
Non fare pubblicità su Pinterest se stai cercando di raggiungere un pubblico maschile più anziano. Non vedrai risultati. Perché? Bene, Pinterest è per lo più femminile.
Prima di iniziare a investire tempo nel marketing tramite social media, assicurati di scegliere un canale di marketing sul quale il tuo pubblico trascorre tempo e trova interesse.
Non si può pensare ai social media come a uno strumento di assistenza clienti, ma è uno dei migliori in circolazione.
Gestire la tua reputazione attraverso una presenza sociale attiva può salvare la tua attività da una stampa negativa o può aumentare la campagna pubblicitaria positiva che la tua attività potrebbe avere.
A volte nel marketing, devi pagare per giocare.
La pubblicità a pagamento è il luogo in cui si paga a una terza parte per fare pubblicità nello spazio pubblicitario di sua proprietà.
Alcuni dei più noti sono Google Adwords e la piattaforma pubblicitaria di Facebook, ma ci sono molti di loro che puoi testare.
La maggior parte dei canali di marketing richiede tempo prima di iniziare a generare un profitto, ma la cosa bella della pubblicità a pagamento è che può fornire un ritorno immediato.
Di seguito apprenderete alcune delle più note piattaforme pubblicitarie a pagamento.
Google Adwords è una forma di pubblicità a pagamento, nota anche come pay-per-click (PPC), in cui paghi ogni volta che qualcuno fa clic sul tuo annuncio visualizzato su Ricerca o Rete Display di Google.
AdWords può essere estremamente potente nel generare traffico mirato verso i tuoi siti Web o le pagine di destinazione.
Youtube ha oltre 1 miliardo di utenti con oltre 1 miliardo di ore guardate ogni giorno. Lasciamo sedimentare questa affermazione…
Sono molte le persone che puoi raggiungere con la pubblicità su YouTube.
La pubblicità su Facebook è nota per essere una forma efficace e poco costosa di pubblicità digitale. Quando si tratta di strategie di digital marketing, le pubblicità di Facebook saranno in genere una delle prime strategie citate a causa del loro alto rendimento (se fatte correttamente).
La pubblicità su LinkedIn è un’altra forma di pubblicità digitale simile alle pubblicità di Facebook, ma è nota per la sua efficacia per le aziende e gli operatori di marketing.
In parole povere, la pubblicità programmatica è l’acquisto di spazi pubblicitari digitali attraverso una tecnologia che automatizza il processo di acquisto. Una piattaforma lato domanda (DSP) è spesso la tecnologia che l’inserzionista acquista tramite il posizionamento degli annunci digitali.
Una DMP, o piattaforma di gestione dei dati, viene utilizzata per raccogliere dati e quindi analizzarli e segmentarli in segmenti di pubblico. Questi segmenti di pubblico vengono spesso trasmessi a un DSP, pertanto è possibile pubblicare annunci più mirati.
La pubblicità programmatica consente ai marketer di essere strategici su come spendono i loro budget pubblicitari e stanno migliorando insieme al miglioramento della tecnologia.
Se qualcuno atterra sul tuo sito web tramite un annuncio PPC e poi se ne va senza acquistare, potrebbe sparire per sempre. Ma se hai impostato il retargeting, puoi continuare a fare pubblicità a quella persona fino a quando non sono pronti per l’acquisto.
Hai mai acquistato un prodotto perché consigliato da un amico? Sicuramente. Che dire di un prodotto da uno spot? Più difficile. Per quale motivo?
Acquisti prodotti consigliati da amici perché i tuoi amici hanno accumulato un certo livello di credibilità con te. Ti fidi di loro perché sono tuoi amici. Il marketing dell’influencer funziona sullo stesso principio.
L’influencer marketing può avere effetti sorprendenti sul tuo business a patto che una cosa sia rispettata: Il tuo prodotto deve essere davvero eccezionale.
Rifiatiamo. Abbiamo parlato di un sacco di cose e non tutte sono facili da digerire.
A questo punto è necessario dire una cosa. Il vero segreto nella creazione di strategie di digital marketing di successo è come si miscelano insieme tutte le cose di cui abbiamo parlato in questo articolo. Come si fanno interagire tutte queste strategie in un piano coerente che possa generare un ROI positivo per la tua azienda?
In realtà, è molto raro che un cliente visualizzi un annuncio o visiti il tuo sito Web per la prima volta e poi si converta immediatamente in un cliente. È quasi sempre un processo ben più complicato di questo. Un funnel di marketing (dal termine inglese per imbuto) porta qualcuno da essere totalmente inconsapevole del tuo marchio, a diventare un cliente.
Generalmente usi strategie come l’ottimizzazione dei motori di ricerca per portare le persone nella parte superiore del funnel (consapevolezza). Poi con l’email marketing, l’ottimizzazione del tasso di conversione, ecc. porti quelle persone a diventare lead (interesse, desiderio). E infine, con annunci a pagamento, retargeting e così via converti lead in clienti (azione).
Ma ecco un punto importante: non è sempre necessario creare un funnel che sia super-tecnico. A volte un approccio semplice funziona meglio. Alle volte basta un’email giusta al momento giusto. Ad esempio subito dopo l’iscrizione alla tua mailing list puoi mandare un’email di benvenuto con le indicazioni fonamentali ai tuoi utenti per prendere dimestichezza con i tuoi prodotti o i tuoi servizi.
E ricorda, indipendentemente dalle strategie / tattiche che usi (o che non usi), dovresti SEMPRE misurare il tuo successo.
Ci sono tonnellate di strumenti che puoi usare per fare questo. Ma gli strumenti gratuiti di Google (Google Analytics, Google Search Console e Google Tag Manager) sono sufficienti per la maggior parte delle persone.
Complimenti per essere arrivato alla fine di questo lungo articolo!
Questo elenco di strategie di digital marketing non è affatto completo, ma dovrebbe esserti utile per concentrarti sulle strategie che non sembrano accusare il passare del tempo.
Se eseguite correttamente, le strategie elencate in questo articolo funzionano davvero. E continueranno a funzionare nei prossimi anni.
L’unico avvertimento è che il marketing online è in continua trasformazione e in continua evoluzione. Nessuno sa con certezza al 100% quali strategie funzioneranno tra dieci anni.
Quello che puoi fare, e che devi fare per il tuo lavoro a qualunque livello è mantenerti costantemente aggiornato in modo che tu sappia cosa sta funzionando ora, ed essere consapevole di quello che si prospetta all’orizzonte.
Lascia le tue impressioni e le tue considerazione su qual è la tua strategia di marketing preferita o quella che ti ha dato maggiori risultati! Sono curioso di sapere in quale ambito state raggiungendo i risultati migliori.