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Quando mi chiedono delucidazioni rispetto alle migliori strategie di influencer marketing io penso sempre alla regola base: qualità, non quantità. Pensare sempre al target di riferimento è la chiave di tutto e questo deve essere il trampolino per operare bene.
Parti da questo punto, dalla necessità di usare gli influencer non per aumentare le visite del sito e per raggiungere numeri stratosferici, ma per mettere in pratica la regola base dell’inbound marketing. Vale a dire farsi trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te.
Le community hanno un potere immenso sul mercato online, puoi ottenere tanto dal tuo lavoro se riesci a raggiungere le persone giuste. Spesso puoi usare il blog per ottenere questo risultato, o magari i video su Facebook. A volte, invece, puoi sfruttare le strategie di influencer marketing. Ma quali sono le migliori? Come ottimizzare e lavorare al meglio con quest’attività?
Ci sono modi diversi di impostare il rapporto con l’influencer. Molti si accontentano di una collaborazione sporadica, ma la verità è che spesso conviene trasformare questa figura in ambassador. Vale a dire evangelista che trasforma la comunicazione professionale in passione.
Non sempre questo è possibile. C’è bisogno di una vicinanza in termini semantici, non puoi prendere un grande nome e trasformarlo in entusiasta. Questo rapporto si crea quando c’è una reale unione tra la marca e l’influencer. Ma questa relazione può fare la differenza.
Questa è una strategia di influencer marketing molto diffusa e profittevole: quando incontri la persona giusta, quella che può entrare veramente in sintonia con il tuo brand e con il pubblico che ti interessa, non lasciarla andare. Ma trasforma questa relazione sporadica in una base fissa.
Da leggere: come trovare nuovi clienti con l’inbound marketing
La teoria del dono di Marcel Mauss suggerisce qualcosa di chiaro, semplice. Ma al tempo stesso illuminante: non esiste un regalo gratuito c’è sempre bisogno di una contropartita. E il giveaway suggerisce proprio questo, ogni dono deve essere ripagato con una menzione.
Ovviamente la citazione viene da parte dell’influencer come mostra anche l’immagine presa da Mediakix. Come si articola questo rapporto con il brand? Il consiglio è quello di seguire un percorso codificato che contempla determinati passaggi:
Puntare sul giveaway non vuol dire regalare prodotti e servizi a occhi chiusi basandosi su una sorta di valutazione a occhio per sperare nella reazione dell’influencer. I contatti si selezionano e coinvolgono, personalizzando al meglio tutto ciò che comporta il giveaway.
Una strategia che mi attira, mi lascia pensare a una sorta di voce autorevole che lascia spazio a quella autentica che può fare la differenza e comunicare con il proprio pubblico. Di cosa sto parlando? Molto semplice: con il termine takeover si intende quella tecnica di influencer marketing che lascia l’account in mano alla celebrità con la quale si è preso accordi.
Questo deve essere regolamentato e definito attraverso dei contratti, sbagliato abbandonare l’account ufficiale senza delle norme scritte. Inoltre puoi individuare delle procedure capaci di gestire il flusso dell’influencer in modo diverso rispetto a ciò che comunica il brand.
Un esempio concreto? Spesso il takeover riguarda solo le storie che si pubblicano su Instagram o su Facebook. Quindi si ritaglia uno spazio specifico per questa collaborazione che comunque viene cancellata dopo 24 ore. Oppure puoi decidere di lasciare come highlight sul profilo.
Con Instagram questo è possibile. Così alcuni elementi che meritano particolare attenzione rimangono sempre in alto e puoi creare una sorta di galleria delle celebrità ospitate nelle tue opere di visual storytelling. Tra le migliori strategie di influencer marketing, senza dubbio.
Una delle soluzioni più interessanti per creare un programma di influencer marketing: organizzare eventi offline e coinvolgere tra il pubblico e i relatori dei nomi famosi in un determinato settore. Questa tecnica può andare a braccetto con una serie di obiettivi alternativi:
Gli eventi di settore possono essere estesi anche all’universo online. Ad esempio puoi pianificare delle dirette Facebook o dei webinar con delle personalità del settore che vuoi raggiungere.
Tra le diverse strategie di influencer marketing ricordo quella dei blog tour, una soluzione di grande impatto se organizzata bene. Di cosa si tratta esattamente? Presto detto: individua un gruppo di travel blogger, scegli in base a competenze e specializzazioni, coinvolgili in un percorso di narrazione del territorio, individua una serie di obiettivi concreti.
Ho avuto il piacere di organizzare un blog tour per il comune di Anacapri e ti posso confermare che il processo funziona. A patto che ci sia un seguito. Questo evento non deve essere una meteora, un colpo di testa per dare vitalità al brand: devi usare questo momento di grande visibilità per far partire qualcosa di importante. Qualche esempio concreto?
Puoi pianificare un blog tour in occasione di un grande evento sul territorio, o per il lancio dei nuovi canali social. Oppure in occasione della nuova stagione turistica. Ma non bisogna accomodarsi in poltrona in attesa dei risultati: i social media manager dell’organismo al centro di quest’attività devono raccogliere i frutti anche negli anni successivi.
Una delle strategie di influencer marketing più efficaci. Sai bene che ci sono delle nicchie difficili da raggiungere. Vuoi portare un prodotto o servizio a conoscenza del grande pubblico?
Puoi rivolgerti al nome roboante, ma se preferisci raggiungere una piccola community – molto competente sulla materia in questione – forse devi trovare un modo diverso per ottenere il risultato sperato. Perché a volte la strada da seguire è quella dei micro-influencer.
Vale a dire persone comuni, magari con un numero di follower non esorbitante ma un grado di engagement molto alto. Il tutto condito da tanta credibilità e competenza. Devi raggiungere un pubblico complesso, non facile da convincere? Questa è la strategia di marketing da seguire.
Per approfondire: come pubblicizzare un sito web
Io so bene che ci sono grandi aspettative intorno all’influencer marketing. Magari perché si fa passare questo discorso: più paghi e maggiori sono i risultati. Può essere questa la relazione?
Sul serio pensi che tutto si può ottenere semplicemente consultando il nome più forte e con il numero di follower più alto? Questa è una strategia, ma ce ne sono altre ben più specifiche e chirurgiche. Non puoi solo sparare sulla massa, non credi?